Scrapper che vanno per la loro strada.....

Qualche giorno fa ho letto un commento nel gruppo “Scrappiamo Insieme” di una ragazza che “avrebbe voluto buttarsi” ma proprio non se la sentiva…

Il “buttarsi” consisteva nel pubblicare un lavoro fatto da lei. Il progetto lo aveva fatto, ma la sua grande paura era pubblicarlo e gestire “il confronto”, il “non essere abbastanza”.
Sempre nello stesso giorno una amica a cui dico che ha fatto un progetto bellissimo.. mi dice “mah! Sai io non mi sento mai all’altezza”.

Che si parli di SCRAP, che si parli di vita, credo che al solito ci si possa suddividere in “TIPI”.

C’è chi si crede chissachè, magari è anche brava, ma talmente spocchiosa che la lasci stare. Progetti molto belli ed elaborati che raccontano poco.

E poi c’è chi si sottovaluta, a torto. E per paura non si butta. Non prova. Forse per la paura di essere giudicate. Un po come se chiedessero a me di fare una sfilata di moda sui tacchi alti.. Sembrerei una balena spiaggiata che cerca di trascinarsi.

Eppure…

Eppure…

Eppure ho capito che la vita che abbiamo a disposizione è una sola e sapete che vi dico? Io voglio divertirmi. Se il mio divertimento passa anche da progetti discutibili.. pazienza!

In mezzo ai tanti “TIPI” che stavo descrivendo ci sono le persone che stanno diventando le mie più care amiche.

Le definirei “Scrapper che vanno per la loro strada”.



Non che non abbiano dubbi, paure o ansie, ma credo abbiano preso questo momento creativo per quello che è: un posto in cui dobbiamo stare bene. E che siamo anche autorizzate a lasciare li, perché in quel momento “bene non ci fa stare”.
Persone che raccontano della loro vita nelle cose che fanno.
Persone semplici che agiscono senza calcoli, senza pretese di arrivare chissà dove.

Sono in ASI da quattro anni e al secondo ho fatto il mio primo nazionale.

Ricordo l’emozione. Ricordo lo stordimento. Ricordo il caos. Ricordo che non conoscevo quasi nessuno. Eppure mi sono buttata. Eppure me ne sono fregata di non essere abbastanza brava come le altre. Perché molte erano li per divertirsi e basta e come io scrappavo non importava a nessuno. Ma quanto facevo casino si!

Poi per caso, anche se il caso non esiste, sono stata abbinata in uno swap ad una ragazza. Abbiamo deciso di scambiarcelo di persona il nostro LO, guardandoci negli occhi. E ricordo che ci siamo commosse.

Il gioco consisteva nel fare un LO con una foto dell’altra. Ci siamo mandate un po di foto a vicenda e abbiamo detto “Scegli tu”. Cosi lei ha scelto per me e io per lei.
Ricordo che mentre scartavamo quel LO eravamo emozionate, un po per l’incontro, un po per l’incognita di cosa era stato scelto per noi dall’altra.
Da quel momento Michela non è ai più uscita dal mio cuore. Ed è diventata tappa fissa in alcuni spostamenti estivi. Anche solo per un attimo, anche solo per ricordarci che noi siamo sempre noi.

Lei è una brava scrapper. Davvero brava.

Ma è soprattutto una di quelle persone che ti conquistano con il sorriso e la sincerità dei suoi occhi.
Sempre casinista, sempre sorridente. E quando c’è stato poco da sorridere ci siamo ascoltate lo stesso.
Perché forse un po di calore da questa vita ce lo meritiamo tutte.
Un po di svago dai tanti impegni quotidiani ce lo meritiamo tutte.

E non si tratta solo di creatività ma anche di semplice follia condivisa. Uno spazio solo nostro che ci permette di essere anche un po’ colorate.

Considero un bel regalo essere finita in questo tunnel e anche felice che la mia famiglia mi “spinga” verso questi momenti di sana follia. Non so bene se è perché mi vogliono togliere di casa o perché credono in me, ma va bene cosi.

Questo LO vuole raccontare un po’ la nostra amicizia… i sorrisi condivisi e anche che dobbiamo continuare ad essere persone che “vanno per la loro strada” sempre sorridenti .. io e lei poi a metà tra il “ragazze da spiaggia” e “finta serietà”.

Ti voglio bene Michela.







Commenti

  1. La Michi. Anche io conosciuta a uno swap, mi sa proprio di scrappiamo insieme, era un flip book. Ci siamo conosciute così, nonostante ci fossimo incrociate già a un meeting regionale. Potenza di uno swap.

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  2. Cara Silvia. Ho letto il tuo post tutto d'un fiato e mi sono commossa. Perché in ogni tua parola è accadimento ho rivisto me stessa. La paura di pubblicare. Di non essere mai abbastanza. L'ansia del primo nazionale e della sicurezza di non poter stare al passo con le altre. Sei stata la prima scelta fra i progetti del nazionale. Spero di riuscire a seguire il tuo corso. Perché ho riconosciuto subito anche senza saperlo che eravamo simili. O forse no. Tu sei molto più coraggiosa 😘

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