Chi sei tu? E chi sono io?
Ci vogliono anni per conoscersi e quando pensiamo di averlo
fatto siamo già qualcuno di diverso.
Questa tag parla di me. Anche io sono a strati. Ho spessori diversi e se hai voglia ti puoi fermare un attimo e conoscerli un po.
Porto colori e porto dolcezza.
Sono questo.
Oggi un mio collega ha compiuto 28 anni. Ho ripensato ai
miei 28 anni.
Era prima “prima” di tutto.
Prima del primo figlio. E di quelli che sono venuti dopo. Prima
della separazione.
Prima della sofferenza, della solitudine, dell’abbandono.
Prima dello SCRAP, prima della rinascita, prima delle nuove
amiche.
Prima del distacco definitivo dai miei, della consapevolezza
di cosa voglio essere, di come voglio essere.
Prima delle delusioni sul lavoro ma anche del capire quanto
il lavoro conta per me.
Prima del mio primo finanziamento, prima della prima volta
che ho detto “no”.
Prima di levarmi le etichette che mi avevano messo addosso…
e anche di quelle che mi ero messa io.
Prima delle delusioni.
Prima del dubbio e prima della chiarezza.
Prima di capire quali sono le persone che sono state al mio
fianco nel momento peggiore.
Prima di capire che non sono perfetta. Che posso
cadere e arrivare giù dove non credevo si potesse arrivare.
Prima della rabbia e della paura.
Prima delle discussioni, delle liti.
Prima del grandissimo, enorme, incredibile lavoro su me
stessa che ancora non è finito.
E che forse non finirà mai.
Perché quello che ho capito è che siamo in continua
evoluzione e domani non possiamo essere uguali ad oggi, perché abbiamo un
giorno in più di esperienza che ci ha segnato.
Eppure sono contenta. Tremendamente contenta.
E non farei a cambio con il mio collega.
Perché oggi sono molto, molto di più.
Sono segnata dalle cicatrici sì. Eppure quei dolori mi hanno
fatto diventare esattamente quella che sono.
E non vorrei essere diversa. Forse un po’ più magra. Forse
anche un po più ricca. Beh dai anche più figa.
Ma quanto sono forte! Indipendente. Ho capito che io posso
fare tutto.
Ho capito che sono in grado di sopportare molto più di
quello che pensavo.
Ho capito che il dolore, la sofferenza, il male che ho
ricevuto non mi ha fatto diventare una persona arrabbiata con il mondo o più
furba (forse un pochino più furba di prima si).
Il mio dolore mi ha solo avvicinato di più alle persone che
hanno provato o stanno provando le stesse cose.
Mi ha aiutata a tacere e ad ascoltare di più.
Mi ha insegnato a non giudicare, che nelle situazioni devi
esserci per poter dire come ti potrai comportare.
A 28 anni pensavo di poter spaccare il mondo. Pensavo alla
mia vita ancora tutta da costruire e facevo piani. Ora ho capito che non è
importante e che voglio invece gustarmi ogni singolo momento della vita. Non
voglio guardare al futuro. Voglio guardare al presente. A cosa faccio oggi. Chi
vedrò “oggi”. Che sensazioni provo “oggi”.
La mia amica Penny ha appena parlato di qualcosa di molto
simile in un suo articolo:
“Passo il dito su quelle rughe, come fossero un unico
disegno, e penso al tempo che sarà. Al desiderio di pause più lunghe. Di camminate
musica nelle orecchie. Sperando che il futuro mi aiuti a rallentare, ad
accelerare si perde sempre qualcosa.
Chissà perché quando si è giovani si pensa di dover bruciare
le tappe per conquistare il mondo. Quando tutto ciò che ci serve, spesso, è dentro
di noi. Non credo sia una questione di vitalità, credo si tratti di mancanza di
esperienza.
Nonostante il tempo passi inesorabile, oggi sono più vitale
di ieri. Più consapevole. Più certa dell’incertezza. E sinceramente non ho
voglia di spaccare il mondo, né di vincere, sia che si tratti del mio ex
marito, dell’amica che mi ha tradito, della collega che fa la stronza; non mi
interessa più.
E non si tratta di rassegnazione ma di aver cambiato la
prospettiva. Vorrei essere banalmente felice.”
Anche io voglio essere banalmente felice….
E che tu sia vicino a me, davanti o dietro.. no importa,
tienilo a mente quando mi incontrerai..
Un abbraccio forte….
Silvia
PS Questa è la card che ha ricevuto Anna Fraone da parte mia...
Deliziosa 😋
RispondiEliminaGrazie Francesca
EliminaGrazie...
EliminaMolto bella!
RispondiEliminaGrazie Sabrina. Semplice... come me... CI vediamo domani? <3
Eliminaprima della consapevolezza di essere forte, di essere Donna
RispondiElimina:-) non sempre è facile però...
EliminaLeggerti è sempre emozione. E le tue creazioni pure. Bravissima
RispondiEliminaEccezzionale.
RispondiEliminaÈ banalmente intenso ;)
RispondiEliminaAdesso che ho capito... grazie!
EliminaCaspita eè delicata e forte in un tempo!
RispondiEliminaGrazie Elle.... sono contenta che tu lo abbia sentito
Elimina... e dal vivo è ancora più bella! Grazie ancora!!!
RispondiEliminaFinalmente è arrivata!!!!
EliminaInutile dirlo...sei la donna che ragala emozioni..leggendo questo post è scesa una lacrima,♥️che fa' riflettere..grazie per tutte le belle emozioni che ci regali...ovviamente la card è meragliosa!!
RispondiEliminaNon so chi tu sia.... ma grazie di cuore... bella definizione...
Eliminamolto forte
RispondiEliminaCara Silvia, siamo cambiamenti, evoluzioni inesorabili e continue. Siamo un viaggio perpetuo, che fatichiamo a comprendere, ma che notiamo solamente quando rivediamo il nostro punto di partenza e ci sentiamo lontani, quasi estranei. Ma non è un male, perché tutto ciò che evolve e vivo, miracoloso e positivo. Ci fa stare bene e ci fa sentire forti e pronti per cambiare pelle nuovamente. Forse, a pensarci bene, p
RispondiEliminasembrerebbe una vita movimentata ma immaginare il contrario sarebbe peggio. Buon viaggio, l'evoluzione non si ferma.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza e i tuoi sentimenti in cui mi ci rivedo un po' e che un po' mi danno forza e coraggio per credere in me stessa e per trovare me stessa.. Grazie davvero..
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