Oggi vi racconto una storia
Oggi mi immagino di avervi sedute tutte qui vicine a me e di raccontarvi una bellissima storia.
Parla di un ragazzo che dopo aver avuto una storia che lo ha bruciato tantissimo scopre che una principessa era già presente nella sua vita, solo che non si era troppo soffermato a guardarla negli occhi..
Anconetani e con il mare nel cuore, entrambi passano molto del loro tempo in croce gialla, uniti dalla voglia di aiutare gli altri e di ridere, di essere felici e di avere un gruppo di amici che li ama e li sostiene.
Lei, più giovane, e anche molto più bella di lui (lo dico perchè so che leggeranno questo post), sogna il matrimonio, l'abito bianco, una famiglia insieme.. lui , scottato, non ne vuole sapere di sposarsi... "se po' aspettà... che fretta ciai? (scritto proprio cosi)... nun me sta a rompé..." ( :-) ).
Poi arriva un bambino, bellissimo, dolcissimo, a riempire le loro giornate e allora.. si forse si può aspettare.. cresciamo lui... in fondo lui era il nostro vero sogno..
Fin qui tutto bene. Hanno tutto.. un lavoro, un figlio, vivono al mare, un gruppo spettacolare di amici con cui passare le loro serate..
Finchè un giorno lui, tornando dal lavoro, si sente male, perde coscienza.. la corsa in ospedale... non si sa cosa accadrà.. momenti interminabili... tutti gli amici in ospedale e lei paralizzata... immobile in attesa di un verdetto... che può essere "tutto" o "niente".
E non basta. Perchè viene messo in rianimazione e per una lunga e interminabile settimana non si sveglia.
Dunque difficile dire.. è vivo ma potrebbe avere complicazioni.
Cosa? Non si sa... potrebbero essere danni motori o neurologici.. bisogna aspettare.
Raccontandolo ricordo ogni singola emozione di quel periodo.
Ricordo lei, le sue paure, i suoi pensieri e le sue parole. "Qualunque cosa abbia io lo amo e lo terrò sempre con me". Il pensiero al loro piccoletto. La paura di non essere più famiglia.
Ma la cosa peggiore è che lei non è la moglie e quindi le informazioni scarseggiano.
Serve un famigliare.
Difficoltà nella difficoltà.
Poi finalmente si sveglia. Qualche settimana di riabilitazione ma nessuna complicazione.
Nessuna.
Un miracolo.
Accade raramente.
Immagino cosa sia stato quell'abbraccio in quel risveglio.
Immagino le tensioni, il guardare se muove le mani, le gambe, parla. Le difficoltà potevano essere molteplici.
Lui non si ricorda nulla.
Lei le racconta tutto.
Le racconta quella settimana che non si ricorda, iniziano a fare i conti su un futuro che non sarà mai più uguale dopo un intervento cosi. Non potrà più guidare la sua ambulanza, sollevare pesi. Ma potrà ancora fare tante cose belle.
Immagino gli sguardi.
Uno sull'altro.
Ancora insieme.
Ancora interi.
Ancora impauriti.
Lui la guarda. E sa esattamente cosa fare e cosa dire "Quando ci sposiamo?"
Non è una storia. I protagonisti sono loro. I miei amici.
Lui da quando avevo 12 anni. Lei da quando hanno scoperto di amarsi.
Persone che hanno rischiato di perdere tanto e hanno trovato un amore più grande.
Perchè quando si rischia tutto. Anche il poco diventa importante.
E si rivedono le priorità. Le cose belle. E tra le cose belle aggiungo davvero un gruppo di amici fantastici che si vogliono bene... E ogni tanto arriviamo noi.. "quelli di Torino".
Parla di un ragazzo che dopo aver avuto una storia che lo ha bruciato tantissimo scopre che una principessa era già presente nella sua vita, solo che non si era troppo soffermato a guardarla negli occhi..
Anconetani e con il mare nel cuore, entrambi passano molto del loro tempo in croce gialla, uniti dalla voglia di aiutare gli altri e di ridere, di essere felici e di avere un gruppo di amici che li ama e li sostiene.
Lei, più giovane, e anche molto più bella di lui (lo dico perchè so che leggeranno questo post), sogna il matrimonio, l'abito bianco, una famiglia insieme.. lui , scottato, non ne vuole sapere di sposarsi... "se po' aspettà... che fretta ciai? (scritto proprio cosi)... nun me sta a rompé..." ( :-) ).
Poi arriva un bambino, bellissimo, dolcissimo, a riempire le loro giornate e allora.. si forse si può aspettare.. cresciamo lui... in fondo lui era il nostro vero sogno..
Fin qui tutto bene. Hanno tutto.. un lavoro, un figlio, vivono al mare, un gruppo spettacolare di amici con cui passare le loro serate..
Finchè un giorno lui, tornando dal lavoro, si sente male, perde coscienza.. la corsa in ospedale... non si sa cosa accadrà.. momenti interminabili... tutti gli amici in ospedale e lei paralizzata... immobile in attesa di un verdetto... che può essere "tutto" o "niente".
E non basta. Perchè viene messo in rianimazione e per una lunga e interminabile settimana non si sveglia.
Dunque difficile dire.. è vivo ma potrebbe avere complicazioni.
Cosa? Non si sa... potrebbero essere danni motori o neurologici.. bisogna aspettare.
Raccontandolo ricordo ogni singola emozione di quel periodo.
Ricordo lei, le sue paure, i suoi pensieri e le sue parole. "Qualunque cosa abbia io lo amo e lo terrò sempre con me". Il pensiero al loro piccoletto. La paura di non essere più famiglia.
Ma la cosa peggiore è che lei non è la moglie e quindi le informazioni scarseggiano.
Serve un famigliare.
Difficoltà nella difficoltà.
Poi finalmente si sveglia. Qualche settimana di riabilitazione ma nessuna complicazione.
Nessuna.
Un miracolo.
Accade raramente.
Immagino cosa sia stato quell'abbraccio in quel risveglio.
Immagino le tensioni, il guardare se muove le mani, le gambe, parla. Le difficoltà potevano essere molteplici.
Lui non si ricorda nulla.
Lei le racconta tutto.
Le racconta quella settimana che non si ricorda, iniziano a fare i conti su un futuro che non sarà mai più uguale dopo un intervento cosi. Non potrà più guidare la sua ambulanza, sollevare pesi. Ma potrà ancora fare tante cose belle.
Immagino gli sguardi.
Uno sull'altro.
Ancora insieme.
Ancora interi.
Ancora impauriti.
Lui la guarda. E sa esattamente cosa fare e cosa dire "Quando ci sposiamo?"
Non è una storia. I protagonisti sono loro. I miei amici.
Lui da quando avevo 12 anni. Lei da quando hanno scoperto di amarsi.
Persone che hanno rischiato di perdere tanto e hanno trovato un amore più grande.
Perchè quando si rischia tutto. Anche il poco diventa importante.
E si rivedono le priorità. Le cose belle. E tra le cose belle aggiungo davvero un gruppo di amici fantastici che si vogliono bene... E ogni tanto arriviamo noi.. "quelli di Torino".
bella storia davvero! e belle anche le tue foto!
RispondiEliminaGrazie.... è una persona speciale! Ma quando ti rivedo?? alla fine al meeting ero presa e non sono stata molto di compagnia...
EliminaBellissima storia e bellissimo come la racconti tu! Che bella sposa!
RispondiEliminaGrazie Giovanna.... sei sempre carina nei commenti. A presto!
EliminaDopo queste immagini e queste parole ho gli occhi umidi ma il cuore felice,sei emozionante.
RispondiEliminaGrazie Nadia.. un po lo scrap è questo no? Ricordare un momento e una emozione... Grazie mille!
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