L'eleganza della semplicità

Ho letto un articolo molto ineressante di Giancarlo Livraghi che diceva:


"In un mondo di esasperato culto delle apparenze c’è una preoccupante scarsità di eleganza. 
Si tende alla retorica, alla vanità, al narcisismo, all’esagerazione – al desiderio di “far colpo” a tutti i costi. Si vuole, troppo spesso, strafare e stradire. Non solo nell’abbigliamento. Anche nel comportamento e nel modo di esprimersi.

L’eleganza non è appariscente. Non è un accumulo di orpelli e di esibizionismi. 

È stile, consapevolezza, misura. Un’equilibrata mescolanza di istintivo buon gusto e di scelte precise, di cura della sostanza e minuziosa attenzione a ogni dettaglio.

L’eleganza è cortesia. È rispetto per gli altri, attenzione al modo in cui ciò che diciamo, facciamo o mostriamo può essere percepito. Non un formale galateo, non un cerimoniale ipocrita, non un banale e passivo adeguarsi al convenzionale, ma un più profondo sentimento di civiltà.

L’eleganza non è falsa e bugiarda. Non è una crosta di apparenze che nasconde l’ambiguità e l’inganno.

L’eleganza è sobria – e la sobrietà è elegante. 


L’ironia è elegante, l’umorismo è gradevole, ma molta della comicità che ci circonda è grossolana, stupida, petulante e volgare.

La sobrietà non è sacrificio, rinuncia, è la capacità di scegliere ciò che serve.

L’eleganza è saper sorridere, anche ridere, quando ce n’è un motivo, senza perdersi in serietà inutili.

Una cosa scritta bene è elegante. Non solo quando è un’opera letteraria. Anche un biglietto del tram o un segnale stradale possono essere eleganti quando sono ben fatti, funzionali ed esteticamente gradevoli. Ogni piccolo dettaglio ben curato per la sua utilità e presentato in modo elegante può contribuire a rendere più gradevole l’ambiente in cui viviamo.

C’è chi pensa che l’eleganza sia un dono, un talento innato. In parte può essere vero. Ci sono persone che sanno muoversi, esprimersi, comunicare meglio di altre. 

Ma nessuno è condannato a essere volgare, ingombrante e fastidioso. E nessuno si può fidare solo dell’istinto. L’eleganza, la semplicità, la sobrietà sono arti che possiamo apprendere e coltivare. 
E vale la pena di farlo. Non solo per renderci più gradevoli agli altri, ma anche per sentirci meglio con noi stessi."

Non so se vi piace, se condividete...
Io apprezzo ogni singola parola...
Questo ritorno alla semplicità sorridente.
Alla condivisione ma anche alla scelta di ciò che essenziale.

Nello scrap questo mi fa riflettere molto...
Ci riempiamo di prodotti appena usciti, facciamo le accumulatrici seriali per poi spesso lasciare tutto in un cassetto.. Dobbiamo imparare ad utilizzare di più (e meglio) ciò che abbiamo.
E ritornare alla semplicità.
All'essenzialità.

Il progetto di venerdi su Scrappiamo Insieme rappresenta questo. Semplice. Essenziale.
Ho utilizzato un brand che apprezzo anche per come si pone.
Per l'eleganza che lo circonda.

Ho scelto carte senza troppi fronzoli
Abbellimenti fatti con elementi semplici.

Il risultato credo mi rappresenti molto.
Parla della mia famiglia.
Dell'attenzione ai particolari ma anche della semplicità ed essenzialità che amo in questo periodo.

Spero l'album proposto vi sia piaciuto.

Ritorniamo un po' a questa essenzialità.....



















Commenti

  1. Ho letto L articolo.. è proprio vero.. il troppo consumismo ci porta a dimenticare che alla fine sono le cose più semplici quelle che contano e che più apprezziamo!
    Il tuo album è bellissimo 😍
    Baci, amica😘😘😘

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