Ho provato ad essere perfetta, ma poi ho mangiato la Nutella

I miei gioelli di carta rappresentano la “bellezza della semplicità”. 



Il loro valore economico è irrisorio, eppure chi li ha visti li ha apprezzati. Nella loro semplicità.
Un po come noi. Che siamo di valore anche se imperfetti.

Mio padre mi voleva maschio. E mi voleva in carriera… io un po ci ho provato ma poi la voglia di famiglia era troppo forte e ho capito che non era la mia strada.
Poi ho avuto un fidanzato che mi ha detto che ero la sua donna ideale, per tutto tranne che per il fisico. Stava bene con me, ma si vergognava a mostrarsi vicini.

Il mondo intorno presenta un’immagine della donna che deve essere perfetta, elegante, sempre pronta a gestire le situazioni e sempre sorridente.

Cosi mi sono sentita spesso inadeguata.
In eterno conflitto tra ciò che gli altri volevano da me e ciò che ero io: imperfetta, con un bel po di chili in più, mamma impreparata e lavoratrice troppo sincera per poter fare carriera.
Con le camice macchiate di saliva dei figli e la borsa del PC piena di calze di ricambio (e mutande!)
Insomma un disastro!

Dire che ora ho capito chi sono e dove voglio andare forse è troppo.
Dire che mi amo per quello che sono, non lo so.
Ma una cosa è certa: dopo aver perso ogni riferimento, ora posso dire che ho imparato a conoscermi.
So che ho dei difetti, ma so che ho anche punti di forza. E su quelli voglio concentrarmi.
So che la mia imperfezione fa sentire gli altri non giudicati.
E quindi aprirsi diventa facile.

So che ho la pancia e le cosce grosse, ma so anche che quando qualcuno mi conosce non è la prima cosa che vede.

A quarantacinque anni e con un uomo speciale accanto sono libera. Libera di essere me stessa, piena di difetti eppure “unica”. Non mi interessa cosa dice la gente.
Perché nessuna delle persone che critica dovrà poi vivere la mia vita ogni giorno.
E dunque voglio vivere esattamente come voglio io e non come si aspettano gli altri da me.

Ho imparato a “deludere” le persone che amo, i miei genitori con il carico di aspettative che avevano su di me, l’uomo che amo quando non corrispondo al suo ideale.

Mi sono sentita inadeguata in molte occasioni, ora ho capito che sono semplicemente umana.
E come essere umano sbaglierò ancora. E ancora e ancora.
Ma “questa cosa qui” sono io.

Non mi spaventano gli anni che passano, ne le rughe che stanno arrivando (poche perché uno dei benefici dell’essere “pienotta” è quella che la pelle tira e le rughe si vedono meno).
Sono il segno che il tempo passa. Ma questo tempo che passa mi ha regalato una consapevolezza che da ventenne proprio non avevo. E questo per me è una ricchezza.

Ho provato ad essere perfetta, ma ho capito che la perfezione non esiste. Ho capito che amo la Nutella, che mi piace immergermi in quella dolcezza nelle giornate tristi.. solo che poi mi ci immergo anche in quelle felici (cosi per festeggiare).
Ho conosciuto il dolore, la rabbia, la cattiveria delle persone.
Mi sono sentita dire che sono fortunata ad avere un uomo cosi meraviglioso accanto.
E forse l’ho anche pensato io.
Ma poi ho capito che lui è fortunato in uguale misura. Perché anche io sono speciale. Anche se poi ogni tanto me lo ripeto per non dimenticarmene.

E mi ripeto spesso che non bisogna essere belli, alti e magri e ricchi per essere amati ed essere felici.

L’amore è anche chimica e la chimica non guarda il grasso e il magro.
L’amore è affinità, e questo ha a che fare con ciò che tu sei dentro. Non fuori.

Ogni giorno, ad essere me stessa, rischio di non essere amata. Accettata. Ascoltata. Pazienza!
Preferisco essere me stessa. E non perdermi ancora.
Mi voglio riconoscere quando mi guardo allo specchio.
E voglio sentirmi “a casa” quando apro la porta di casa mia.

Cosi posso urlare, arrabbiarmi, fare pace, ascoltare, andarmene, partire e tornare, essere stanca, tirare fuori un pensiero che ho anche se me ne vergogno, posso essere disordinata e poi cercare di sistemare tutto. Posso mettermi la tuta e poi cercare di essere un po più elegante..

Posso cantare anche se sono un po stonata, se ho voglia di farlo.

E anche lasciarmi andare a ballare anche se sono buffa.

Sono io. Sono così.

Silvia



Commenti

  1. Penso che questi gioielli siano meravigliosamente belli nella loro semplicità, allo stesso modo di chi li ha creati.
    Grazie per le tue parole, mi ci ritrovo anche io ❤️

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  2. Come sempre le tue parole mi hanno toccato il cuore. Mi rispecchio nella maggior parte delle cose che hai scritto. Sempre alla ricerca della perfezione secondo gli altri e mai alla ricerca di noi stesse. Visto che il viaggio alla scoperta di noi è lungo che almeno ci faccia compagnia la nutella! ❤��

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    1. Esatto Paola!! Intendevo proprio quello!! Ottimo riassunto

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  3. trovo bellissima l'idea degli orecchini incastonati nella card, anche il disegno e i colori mi piacciono! ...e penso che avremmo avuto una vita più facile (ma non necessariamente migliore!) se avessimo avuto i papà scambiati, perché il mio desiderava tanto dei nipotini da me e il fatto che io abbia sempre detto che per me la famiglia non è un valore ma una limitazione lo ha fatto soffrire a lungo, fino a quando è riuscito a dirmi che aveva capito che avevo fatto la scelta giusta per me... Io ero inadeguata per la mia epoca, perché non corrispondevo all'immagine di donna da prendere come modello, ma l'importante è che ognuna di noi (non di noi due, ma di noi donne) riesca ad essere quella che vuole essere

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    1. Esatto. Quello che non va bene è creare un modello di donna a cui poi Messina di noi riesce ad aderire.. dobbiamo semplicemente essere noi stesse!

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  4. Le parole che accompagnano questi gioielli li rendono inestimabili e speciali Come ognuna di noi è

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  5. Profonde e sincere le tue parole, e la confezione di quegli orecchini è a dir poco fantastica! Semplice eppure stupenda 😍

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    1. Perché io credo che sia nella semplicità che si vede la verità delle persone ❤️❤️

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  6. E a me "questa cosa qui" piace davvero tanto! ❤️

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  7. Mi hai fatto piangere. Mi rivedo tanto in quello che dici e da qualche tempo mi sto appassionando agli accessori di carta, passando per lo scrap. Grazie per aver condiviso le tue emozioni. Ci vediamo tra una settimana a Palermo, con il grande piacere di conoscerti

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