Il dolore delle donne... e il mio December Daily in giro per l'Italia

Questi ultimi weekend sono stati all’insegna della condivisione e, sebbene fossero corsi scrap, la condivisione maggiore è stata quella umana. 

Il December Daily che sto portando in giro a Cagliari, a Roma e a Torino è infatti uno strumento che vorrei dare a chi come me aveva smesso di amare il Natale.

Natale infatti è famiglia, calore, presenza, è radici con la tua famiglia d’origine. 

E’ rifugio a cui tornare.

Ma tante di noi hanno cicatrici, perdite importanti, dolori vissuti che non smettono di far male.

E il Natale mette in evidenza questo dolore. Lo rinnova per l’amore che porta in sé.

Cosi ho viaggiato per ricordare che per tutte c’è ancora spazio per stare meglio. La felicità arriverà. Non subito. A piccoli passi. Un poco per volta.

La felicità è un esercizio.. dobbiamo trovare una piccola cosa ogni giorno che ci fa sorridere e ogni giorno quel sorriso si prolungherà. 

Una cosa bella c’è: vedere un bimbo che prende per mano fiducioso la mamma, vedere un anziano e immaginare quanta vita c’è sotto quelle rughe, bere un buon caffè. Magari non sole. Ma cercare una amica che non si vede da tempo.

Ogni giorno un piccolo momento e una foto per ricordarlo.

Dall’1 al 25 dicembre. E poi pensare di continuare.

Il mio primo december daily conteneva anche una foto triste. Perché a volte quel singolo momento di gioia proprio non si trova. Ma è la vita.

Perchè ho fatto il giro per l'Italia? Perchè se anche solo una persona che ha partecipato al mio corso riuscirà a stare poco meglio anche solo piccoli istanti…

Se anche solo una persona imparerà a godere dei piccoli momenti o tornerà a fare fotografie per ricordarli…

Beh allora sono felice. E il mio tempo è stato speso bene.

Al mio ritorno ho raccolto i pensieri. Perché alcune delle corsiste mi hanno regalato il racconto delle loro cicatrici e queste storie, singole storie, le porto nel cuore. E sono patrimonio della mia anima. 

Così ho scritto questo. Per tutte voi che avete partecipato al mio corso. E per voi che al corso non siete venute ma che avete cicatrici.



Il dolore delle donne è silenzioso. Silenzioso così tanto che a volte si diventa trasparenti.

Il dolore delle donne è urlo. E’ coraggio. E’ voglia di cambiare. Di essere ancora felici. Nonostante tutto.

Il dolore delle donne è profondo fino agli abissi del mare, ma poi sale in superficie e riempie tutta l’anima.

Il dolore delle donne è prepotente e remissivo.

Il dolore delle donne è pacato e rispettoso.

Il dolore delle donne è irriverente. Non guarda in faccia chi ha intorno. Soprattutto se non vale.

Il dolore delle donne è paura, angoscia e buio. Solitudine.

Il dolore delle donne è cambiamento, è luce. Perché da quel dolore che piega passa anche la luce.

Il dolore delle donne è solitudine, è chiusura.

Il dolore delle donne è supporto, aiuto, verso chi sta passando lo stesso dolore.

O un dolore diverso poco importa quando fa troppo male.

Il dolore delle donne è depressione. E’ malattia.

Il dolore delle donne è morte. A volte proprio del corpo. A volte la morte è dentro.

E nessuno sembra accorgersene.

E forse è questo che fa più male.

Io non voglio girarmi dall’altra parte.

Lo voglio abbracciare quel dolore.

Che forse è lo stesso che ha fatto male anche a me.

E forse quel dolore non sparirà.

Ma ci sei tu. E ci sono io. Se vuoi...

A te che sei arrivata a leggere fino a qui.. grazie!

Alla prossima

Silvia