La vita in una bolla

La mia vita è in una bolla ...

Credo anche la vostra ...



E in questa bolla ho perso i riferimenti, le abitudini, gli abbracci delle amiche, i momenti di solitudine, il silenzio, la pazienza, l’uscire, … mancano tante cose e devo essere sincera mi sento un po smarrita.

Smarrita principalmente perché io amo il controllo e sebbene la mia vita sia costellata di imprevisti vedo nella conoscenza delle persone e delle situazioni un modo per anticipare cosa accadrà e di conseguenza il mio comportamento oggi previene ciò che può accadere domani.

E’ un ragionamento contorto lo so.

Ma chi mi conosce sa che sono matematica e non è solo una laurea è un modo di essere. La certezza dei numeri, dei teoremi, delle proprietà mi danno un senso di pace.

Per quello nel regno dell’incerto e del non controllabile che ci circonda ora non ci voglio entrare.

E rimango in una bolla.

Leggo qua e là informazioni e notizie ma rimango nella pace e nella protezione della mia casa.

A volte sembra anche un po una prigione è vero… Con una quantità spropositata di compiti ai figli e con strumenti nuovi da utilizzare per rimanere nella scuola che nemmeno gli insegnanti sono pronti ad utilizzare.

Mi muovo tra lavoro (in smart work che significherebbe lavoro agile ma qui di agile non c’è nulla), cucina, pulizie della casa, compiti, disegni e attività per distrarre i ragazzi neanche fossi WonderWoman. Stando tutti a casa pranzo e cena per cosi tanti giorni produciamo una quantità di immondizia duplicata rispetto al normale e l’utilizzo di internet per tenerci collegati tutti per un lungo periodo di tempo non regge più.

Si creano cosi dinamiche e problemi che non avevamo previsto, discussioni che non avevamo mai affrontato, tensioni che non potevo immaginare. Perché alla fine in tutte le famiglie c’è un equilibrio raggiunto e quando una cosa cosi grande sposta il baricentro e le modalità di interazione possono mandare in crisi.

Quindi un disastro…

No.

Io sono una che ama guardare, ascoltare, cercare di capire ciò che accade nell’animo delle persone. Perché alla fine “fuori di noi” possono accadere tante cose nella vita ma è COME noi rispondiamo che da fa la differenza. Allora io pensavo proprio in questi giorni che questa situazione tira fuori ciò che siamo. Se sei buona emergerà il buono, se non lo sei verrà fuori il brutto.

E cosi guardo sprazzi di bontà e di cose giuste che accadono….

Vedo la vicinanza delle persone anche se non ci si può toccare.

Nel mio paese il sindaco ha organizzato un numero a cui gli anziani possono rivolgersi se hanno bisogno della spesa o di altro.

E cosi mi è venuto in mente la parola OPPORTUNITA’.

Si perché anche in questo momento difficile è possibile trovare sprazzi di possibilità per chi ha voglia di mettersi in gioco. E così alcuni insegna hanno cercato nuovi metodi per stare vicino agli alunni, i negozianti si sono inventati nuovi modi di distribuire i loro prodotti non potendo rimanere aperti al pubblico, sono state selezionate e scelte nuove piattaforme comunicative.

La mia opportunità è tutto questo tempo messo a disposizione per stare con i miei figli.

SI perché è vero che sono estenuanti questi compiti, e anche la convivenza, eppure sto gustando alcune loro sfumature che vedendoli solo al ritorno dal lavoro non potevo vedere.

Cosi scopro che vedono sempre video cretini, passano un sacco di tempo su youtube eppure “ora che hai tempo mamma ti faccio vedere questo video” e mi parlano di Marco Cappato e mi raccontano di questa intervista fatta con Fedez (che io guardo sempre con grande occhio critico) e mi raccontano della disubbidienza civile e ci confrontiamo sul tema della eutanasia… e chi se lo sarebbe aspettato?

Poi c’è il momento in cui guardiamo un film insieme, difficile trovarlo che piaccia a tutti. Eppure c’è un attimo di magia in cui siamo tutti sul divano in cui c’è pace e tutto sembra essere semplice.

E poi ci sono i miei genitori, che vivono con me in casa ma che non vedo spesso. Perché quando torno a casa sono già in affanno per la preparazione della cena. E invece ora ci possiamo concedere il caffè insieme fuori quando ancora c’è luce.

E quindi cerco di vedere e sentire queste cose positive.

Perché in qualche modo mi mancheranno quando tutto tornerà alla normalità. E allora cerco di assaporarmeli e di viverli appieno.

Quando ho preparato questo progetto non pensavo che sarebbe venuto un momento, questo, in cui avrei letto il timbro in modo diverso

“e se avessimo più tempo per annoiarci, emozionarci, ridere, piangere, sognare, essere tristi, il tempo per vivere semplicemente”.

Beh ora questo tempo lo abbiamo.

Quel tempo che una volta ci mancava ora è qui.

Come lo stiamo usando?

Quel tempo che bramavamo per stare a casa tranquilli, ora come lo riempiamo?

Vi lascio un po con queste domande… sperando di avervi tenuto un po compagnia…

Questo progetto arriverà a Casa di Silvia Colini perché ho pensato che tutto ciò che farò in questi giorni di pausa saranno inviati per regalare un sorriso a qualcuno.


Un abbraccio forte e non perdetevi!

Silvia






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